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GITA SOCIALE                                                            Sabato  22 Marzo

 

MONTE SASNA (2229 m)

 

ITINERARIO STRADALE: Palazzolo s/O, Boario, Vilminore

PUNTO DI PARTENZA:  Nona (1341 m)

DISLIVELLO: 888 m

TEMPO DI SALITA: 5 ore (giro ad anello)

DIFFICOLTA’: EA

EQUIPAGGIAMENTO : Alpinismo

PARTENZA ORE: 6.30 dal Piazzale del Municipio

COORDINATORE: Scubla Roberto

 

Il Monte Sasna, grazie alla sua posizione isolata a cavallo tra l’alta Val Seriana e la Val di Scalve, risulta essere un punto panoramico eccellente sulle più elevate vette delle Orobie.

Raggiunta da Vilminore la frazione di Nona (1341 m), dove si lascia l’auto nei pressi della chiesa, si prosegue percorrendo la strada (prima asfaltata, poi sterrata) che sale dopo aver costeggiato la chiesa.

Dopo pochi minuti, superato un torrente, il segnavia abbandona la strada (che comunque prosegue fino alle miniere e da qui per sentiero fino al passo della Manina) per immettersi in un bosco su di un sentiero che si alza regolarmente in costa e che sfocia più in alto in aperti pascoli. Si prosegue rimanendo alti sulle miniere di ferro abbandonate e sul rifugio G.A.C. e si perviene facilmente al passo della Manina sovrastato da una visibile cappella (1799 m; 1 ora e 30 minuti dalla partenza).

Si prende a destra il sentiero che percorre il crinale (lasciando sulla sinistra il sentiero delle Orobie che prosegue verso il rifugio Curò) fino a raggiungere un’evidente e recente fenditura della montagna che si aggira abbassandosi un po’ per poi risalire sul crinale. La traccia piuttosto ripida risale alternando strappi a tornanti e in circa 1 ora e 30 minuti conduce alle croci dell’anticima e della cima del Monte Sasna (2229 m).

In tutto questo tratto il panorama abbraccia le più importanti montagne delle Orobie Orientali (Diavolo di Tenda, Redorta, Coca, Diavolo di Malgina, Recastello, Tre Confini) con in primo piano il versante nord della Presolana da un lato e la suggestiva valle del torrente Bondione dall’altro.

Dalla cima si scende al colletto sottostante, dove si piega a destra scendendo per prati in direzione della baita sottostante che viene presto raggiunta (il sentiero non è sempre evidente e i segnavia sono scarsi). Dalla baita si prosegue scendendo ancora per prati tendendo leggermente a destra fino ad immettersi su un ampio sterrato che evita la baita Valle e dopo un ampio tornante costeggia la baita Salina (1788 m) dirigendosi verso un bosco di larici.

Superato il bosco lo sterrato prosegue scendendo per tornanti tra belle baite e cascine, alcune delle quali ben ristrutturate, avendo sempre di fronte l’imponente visione della Presolana.

Un riposante tratto di leggera salita conduce infine al punto di partenza (2 ore dalla vetta).

Dato il periodo in cui viene effettuata l’escursione è prevedibile l’uso delle ciaspole e dei ramponi.