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				GITA SOCIALE                                                      Sabato 
				07 e Domenica 08 Settembre  | 
			 
		 
		
		BOCCHETTE CENTRALI DI BRENTA 
		
		FERRATA  
		  
		
		ITINERARIO STRADALE : Palazzolo, Madonna di Campiglio, parcheggio 
		Vallesinella.  
		
		QUOTA MASSIMA RAGGIUNTA: m 2281 
		
		DISLIVELLO:             
		Primo giorno 1200 m      Secondo giorno 
		irrilevante 
		
		ORE DI CAMMINO: 5/6 primo giorno  - 5/6 secondo giorno 
		
		                       
		DIFFICOLTÀ’: EE (Escursionisti Esperti) 
		
		                                     
		EQUIPAGGIAMENTO: Da alta Montagna 
		
		PARTENZA ORE: 5.30 del sabato dal Piazzale del Municipio 
		
		COORDINATORI:  Corioni Sergio 3293287712– Chiari Federico 
		 
		
		                                       
		Necessaria la Prenotazione entro lunedì 2 settembre ai capogita.  
		
		
		                                                                         
		Primo 
		Giorno 
		
			Dalla 
			Loc. Vallesinella (1520m)  si 
			imbocca il sentiero 317 che supera un tratto nel bosco 
			caratterizzato in parte da radici e scalini. Con circa 30/45 minuti 
			di cammino si giunge al Rifugio Casinei (1825m), si prosegue 
			imboccando il segnavia 317 che in 1.20 porta al Rif Tuckett 2270 m.  
		Si 
		continua in direzione della Bocca di Tuckett. A quota 2315m si giunge ad 
		una biforcazione dove si va a dx imboccando il segnavia 315B in 
		direzione del “Sentiero SOSAT”,itinerario  
		che collega per sentiero attrezzato i Rifugi Tuckett ed Alimonta 
		passando lungo le balze rocciose delle punte di Campiglio 
		Si 
		comincia ora ad alzarsi su sfasciumi e piccoli risalti che consentono di 
		compiere un “semicerchio” e di portarsi dall’altra parte della valle del 
		Tuckett, camminando ai piedi dell’imponente “Punta Massari”. In questo 
		tratto si gode di una magnifica vista sulla valle del Tuckett, sul 
		Castelletto Inferiore e sul Campanile di Vallesinella. 
		Si 
		continua in questo modo e si superano dei salti di roccia per mezzo di 
		alcune scalette e brevi tratti attrezzati. Si traversa quindi sotto il 
		versante nord delle Cime di Campiglio, camminando fra massi erratici e 
		su panoramiche cenge detritiche. Si arriva così all’inizio della 
		“ferrata” vera e propria, ovvero all’inizio dell’intaglio della grande 
		gola del canale nord-ovest delle Punte di Campiglio (noto negli ambienti 
		dello scialpinismo “estremo” come percorso OSA). 
		
		Ferrata 
		Dopo 
		aver indossato tutto il materiale occorrente si inizia subito con un 
		abbassamento su scaletta e quindi con un traverso verso sx. L’ambiente è 
		molto “aereo” e di grande impatto. Un’altra scaletta permette di 
		abbassarsi su un tratto dove si scende in diagonale su piccole cenge, 
		sempre ottimamente attrezzate. 
		
		Un’ulteriore, lunga scala consente di abbassarsi nella gola e di 
		raggiungere una comoda cengia orizzontale che va seguita fino a portarsi 
		sul fondo della gola. 
		Qui 
		si sale la famosa lunga e ripida scala del Sentiero Sosat. La scala si 
		rivela quasi aggettante e si supera con un discreto sforzo 
		(eventualmente consigliato uso della corda per aiutare gli escursionisti 
		meno preparati). 
		Si 
		continua ora per cengia e si traversa sotto le pareti ovest delle Punte 
		di Campiglio. Una serie di facili tratti attrezzati consente di 
		procedere velocemente. Sulla destra si apre lo spettacolo dell’Alta Val 
		Brenta e delle imponenti cime Tosa e Crozzon; in basso si individua il 
		Rifugio Brentei. 
		Si 
		procede in questo modo fino ad iniziare una discesa su scalette che 
		permette di abbassarsi in un intaglio, dopo il quale ha termine il 
		Sentiero Sosat. 
		Si 
		continua sul sentiero fino ad innestarsi sul segnavia 323 che porta al 
		Rifugio Alimonta. 
		
		                                                                              
		
		 Secondo 
		Giorno 
		
		
		Dal Rifugio Alimonta  si 
		inizia facilmente sul sentiero 323 salendo poi per il nevaio degli Sfulmini (attenzione in caso di neve dura in prima mattinata) alla 
		ventosa Bocca di Armi, dove è posto l’inizio della Via Ferrata (30 min). 
		Dopo le prime scale in ferro si raggiunge la cengia che, con funi 
		metalliche, porta sul versante est della Torre di Brenta. Esposta, ma 
		finalmente riparata dal vento, inizia qui la vera ‘traversata su cengia’ 
		delle Bocchette Centrali, che in breve porta al punto chiave della 
		ferrata: l’emozionante cengia a forma di ferro di cavallo del sentiero 
		Figari. Questo tratto largo non più di 50 cm, molto esposto ma 
		ottimamente attrezzato, porta sotto gli Sfulmini all’impressionante 
		vista sul Campanile Alto e lo splendido Campanile Basso. Da qui si 
		continua quindi in leggera discesa, sempre sul versante orientale, 
		aggirando prima il Campanile Alto (punto di sosta con vista) per 
		scendere a zig zag e con attenzione su rocce spesso bagnate ad un 
		nevaietto facile. Superato quest’ultimo si continua a scendere in un 
		ambiente maestoso, per arrivare quasi a toccare il mitico Campanile 
		Basso, salito per la prima volta nel 1899 dagli austriaci Ampferer e 
		Berger. Il silenzio è interrotto soltanto dalle cordate di arrampicatori 
		impegnate sulle vie e dal vento che riprende nuovamente a soffiare in 
		vicinanza dalla forcella. Scavalcata la forcella con breve salita su 
		terreno scivoloso si raggiunge una croce in ferro, prima di scendere 
		verso destra sul versante ovest del Cima Brenta Alta. Da qui consunti 
		gradini e scale scendono ad un'altra cengia che si segue rimanendo in 
		quota. Godendo della splendida vista sulla Cima Tosa e sul Crozzon di 
		Brenta, infine si percorrono le ultime scale in ferro ed il nevaio 
		finale. Scesi sul ghiacciaio posto sotto la Bocca di Brenta si può 
		rientrare in un ora, per facile Sentiero dei Brentei (n. 318), al 
		Rifugio dei Brentei (2182 m). Quindi, con un'altra ora e mezza, al 
		Rifugio Vallesinella ed il parcheggio. 
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